«Dura lex, sed lex» dicevano i latini, «la legge è dura, ma è legge».
Non sempre, però, le leggi sono giuste, né soprattutto vengono interpretate e messe in pratica correttamente. Una parte della popolazione, per esempio, non è consapevole delle difficoltà che vivono moltissimi “italiani a metà” a causa dell’irrisolta questione dello «Ius Soli», figlia di una paura del diverso che respinge e confina famiglie e comunità intere.
«Questa canzone vuole essere una denuncia senza fronzoli contro noi stessi, contro la superficialità con la quale trattiamo ogni cosa, contro lo Stato che spesso si comporta più da azienda lobotomizzata che da difensore del diritto. Abbiamo «muri di carta e finestre di marmo» per non vedere la realtà, mentre l’unica cosa da fare è ascoltare, osservare e ascoltare. Crearsi una coscienza» Jelo.
Vauro Senesi regala una vignetta/copertina che sintetizza perfettamente tutta la canzone, mentre Jelo realizza un’interpretazione in bilico tra la delusione e la voglia di cambiare le cose.
Jelo è una parte di Luca Hardonk, nato a Genova alla fine del 2002.
Inizia a scrivere durante l’adolescenza, in un periodo burrascoso e di abbandono scolastico e, seppur questa sorta di “insicurezza” lo accompagna ancora, ha imparato a conviverci ed a farne la propria forza.
Cresce ascoltando il cantautorato italiano, il rock ed il pop, successivamente si avvicina al mondo trap e al rap, Ghali e Gemitaiz prima e Izi, Ernia e Madame, poi.
Il 18 novembre scorso ha pubblicato “Ti va di farmi felice”, singolo che ha anticipato l’Ep “Sintesi”, pubblicato il 2 dicembre 2022.
IN ONDA:
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