Home queste e altre storie La rapina del secolo
Nizza, 1976 Il colpo del secolo
"rapina del secolo", compiuta "senza armi, senza odio, senza violenza". Questa fu la scritta lasciata sui muri del caveau della Société Générale svuotato dalla banda di marsigliesi comandata da Albert Spaggiari.
Ai dipendenti della Société Générale di Nizza, filiale di avenue Jean Médecin, ci vorrà ben poco per capire che quel lunedì 19 luglio 1976 non sarà un giorno come un altro. Anzi, diventerà una data storica per la banca, così come per la cronaca delle imprese criminali di tutti i tempi.
Alle 8.30, infatti, un impiegato cerca di aprire la porta blindata che dà accesso al caveau, ma nel meccanismo qualcosa sembra inceppato. I clienti che intendono accedere alle proprie cassette di sicurezza vengono invitati a ritornare più tardi e il «mezzemaniche» corre ad avvisare il direttore della banca, Jacques Guenet. La porta in acciaio, spessa 90 centimetri e pesante venti tonnellate, non si apre. Viene chiamato un fabbro, ma il responso è poco confortante. L'accesso è impedito da qualcosa che blocca la porta dall'interno. Accorrono anche i tecnici della ditta Fichet-Bauche, che ha costruito la porta blindata, ma neppure loro riescono a far funzionare il meccanismo di apertura.
Guenet comincia a sentire puzza di bruciato. Dà ordine di perforare il muro che separa la stanza dal sotterraneo blindato, ma ci vogliono più di quattro ore per sfondare la possente parete. E quando l'impiegato più smilzo della compagnia riesce a infilarsi nel buco di appena 20 centimetri di diametro, il suo grido gela il sangue del direttore e degli altri funzionari della Société: «Ci hanno derubato!».
di Marco Cavalli